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Gli errori da evitare quando stai cominciando a giocare a poker 1b1272

Una volta che un giocatore di poker tende a diventare padrone delle dinamiche principali che governano il giochino, il primo ostacolo da evitare è quello di fossilizzarsi nelle regolette d'esordio che ci vengono impartite quando cominciamo a muovere i primi i nel Texas Hold'Em.

Questo enunciato acquisisce ancor più valore quando all'inizio delle nostre carriere di giocatori, laddove per la maggior parte ci riferiamo a carriere di carattere non certo professionistico, in virtù delle quali si può partire in maniera catastrofica.

Le vittorie iniziali, amiche false g3b42

Quello che di più deleterio può capitarci, invece, è senza dubbio incorrere in un periodo di super run positiva all'inizio del nostro percorso all'interno del mondo del poker.

Nel caso vi fosse capitata una cosa di questo tipo e successivamente abbiate ato parecchio tempo prima di sedervi a leggere questo articolo, saprete benissimo che razza di disastri può originare una situazione di questo tipo, alla luce del periodo di "gavetta" che gioco forza non è stato ato per via di potenziali vincite da catalogare sotto la voce "fortuna".

Un periodo iniziale di vacche magre, probabilmente indigesto se parliamo solo ed esclusivamente del mero risultato economico nel breve periodo, aiuta invece a are di giorno in giorno, quel momento che serve a tutti per prendere le decisioni corrette quando è invece in gioco qualcosa di decisamente più importante: il profitto nel long term.

Quello è probabilmente il periodo più importante che, si badi bene, ad una prima analisi può sembrare una perdita di tempo, ma se dovesse succedere quello che abbiamo descritto quando vi abbiamo parlato di vittorie iniziali fortunate, state certi che il tempo sarà molto, ma molto più lungo.

Psicologia e carte 5y4n3m

Nel momento in cui le persone decidono di fare del poker un'attività costante (non parliamo di professionismo, ribadiamo, parliamo di tempo da dedicare in misura maggiore al gioco), per cui ano dal mero divertimento a qualcosa di meglio atta ad aumentare i propri profitti, i giocatori in erba pensano che la psicologia possa dominare il valore puramente tecnico delle carte in mano e dei punti che si scontreranno allo showdown, ma se questa teoria ha diritto di cittadinanza, dall'altra parte non si può pensare che la produzione cerebrale e psicologica in termini di decisioni al tavolo, possa essere sufficiente a diventare un giocatore quanto meno discreto nel lungo periodo.

Detto questo esistono parecchi studi che assegnano alla psicologia un fattore determinante per diventare bravini, ma non per questo esso dovrà essere l'unico ingrediente.

Road to Campione

Per questo motivo ci riagganciamo al discorso della vittoria facile all'esordio: vincere facilmente a inizio carriera, senza uno studio approfondito delle dinamiche step by step, porta a perdere contatto con ciò che esattamente serve per emergere: studio, costanza e pazienza.

Imparare a leggere le persone, i loro gesti, le loro movenze; esaminare le size delle loro azioni, così come controllare le nostre per evitare di dare punti di riferimento ai nostri avversari, sono tutte cose che ci serviranno in tutta la nostra carriera da pokeristi e la costanza con la quale ce ne serviremo, dovrà essere praticamente inesauribile e, soprattutto, senza alcuna interruzione.

Studio, costanza e pazienza. 735c49

Combattere contro i pregiudizi dell'uomo comune che viene a sapere della nostra ione per il gioco del poker, è un'altra caratteristica dalla quale dobbiamo prendere coscienza all'inizio della nostra lunga partita di poker che comincia quando iniziamo a prendere due, o quattro, carte in mano e che termina quando decideremo noi di farla cessare.

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Sarà difficile dare un "dispiacere" alla mamma che ci vedeva avvocati o alla nonna che, disperata, ci chiederà se siamo diventati dei giocatori d'azzardo dandole la delusione maggiore della sua vita.

La vita è però la nostra e, come consigliano i nuovi influencer e i nuovi guru dei social di ogni risma, l'unico sforzo della nostra vita è quello di fare ciò che ci piace e che ci fa sentire vivi.

Giocare a poker non è un reato e se si studia la disciplina, si capisce dopo pochi minuti che essa non può essere catalogata sotto la voce "Gioco d'Azzardo", caratteristica che andrebbe soppesata e in seno alla quale dovrebbero essere conglobati tutta un'altra serie di giochi che con il poker hanno poco a che fare.

Questa è solo la prima parte di una particolare forma di stress che i giocatori di poker cominciano a sentire fin dalle prime settimane della propria ione.

Anche perché quando il poker diventa una ione da seguire, diventa pressoché impossibile non mettere bocca su tutto ed evitare di parlarne ai propri amici, ai propri parenti, alla propria fidanzata.

Dopo c'è quella forma di stress che implica lo studio e il aggio alle fasi successive, ma se siete pokeristi...che ve lo diciamo a fare?

Andrea Borea

Andrea Borea 6rp62

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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