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Andy Lichtenberger: "tra GTO e intuizione è un coin flip" 2l23y

Tra le menti più seguite di un gioco come il poker, che mette spesso in evidenza giocatori dall'acume superiore rispetto a quello della media, Andrew Lichtenberger merita decisamente un posto tra i primi della categoria.

Lichtenberger, oltre che essere un ottimo giocatore di poker, ha questa innata capacità di divulgatore che sa come affrontare di petto determinati discorsi e di certo non sfigura in nessuna occasione quando c'è da intrattenere il suo pubblico.

Solver e istinto 5d5av

In uno degli articoli che ha scritto recentemente, a seguito della proficua collaborazione con Poker.org, sito per il quale tiene una serie di corsi, Andrew 'LuckyChewy' Lichtenberger, delinea il suo approccio ad alcuni degli aspetti strategici e mentali del poker.

In uno dei pezzi più riusciti, Lichtenberger mette in evidenza l'importanza dei solver che vanno utilizzati con intelligenza e parsimonia, dando quello che è il giusto ruolo a tutto ciò che non è tangibile in una disciplina come il poker.

Nei siti di informazione che segue Lichtenberger, l'idea è quella di spiegare i benefici della comprensione della teoria dei giochi, importantissima per mettere a fuoco le strategie vincenti ad un tavolo, ma non sufficiente a risolvere tutti i problemi.

L'autore del pezzo mette le mani avanti e considera l'eccessivo affidamento alla GTO come un errore marchiano se parliamo di una carriera pokeristica, soprattutto se si tratta di apprendere le sottigliezze del gioco.

L'intuizione e le prime esperienze 142y3v

Un'immersione profonda nella teoria dei giochi è solo metà della battaglia per sviluppare una strategia vincente, secondo Lichtenberger.

Il campione tedesco parla liberamente di un esempio particolare che gli capitò personalmente durante una sessione online.

Road to Campione

"Ricordo che avevo AQ su un board A94 e ho sentito questo terrore che mi pervadeva. Non ricordo le sequenze esatte della mano, ma ricordo di aver messo meno soldi nel piatto di quanto avrei potuto. Si è scoperto che il mio avversario aveva un set. Ero tipo, 'Beh, è interessante. Che cosa stava succedendo esattamente?.

Da quel momento, quell'episodio mi ha aperto gli occhi per farmi capire che c'è di più nella vita e nel poker oltre al pensiero puramente razionale. Come disse Einstein, "La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servitore fedele. Abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono".

Ma Lichtenberger non è un tipo che si lascia affascinare dall'immediato e, invece di buttarsi a capofitto e ricercare quelle sensazioni in tutti gli spot da lui giocati, ha atteso che questa cosa gli ricapitasse in futuro, imparando a utilizzare quello che lui chiama "il discernimento".

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Discernimento e successo 3w574m

Quello che dichiara Lichtenberger nel pezzo può sembrare sorprendente e la cosa non è affatto lasciata al caso.

"Nel corso degli anni, direi che la mia capacità di fidarmi del mio intuito nei momenti importanti è stata cruciale per il mio successo complessivo", scrive il pro tedesco. "L'intuizione è difficile da quantificare. La considero come un momento improvviso, una 'lampadina', che dirige la nostra attenzione verso gli aspetti più critici di una mano o un aspetto sottile (o palese ma trascurato) del processo decisionale".

L'intuizione è quasi come la memoria muscolare; In un certo senso, si tratta di una sorta di riconoscimento di modelli più profondi e inconsci. Nel poker di alto livello, l'intuizione è rafforzata dall'avere un quadro logico/razionale (la linea di base che abbiamo articolato nei tre articoli precedenti) che può "elaborare".

Mi sembra che l'intuizione si aggrappi o faccia parte della disposizione unica dell'energia in ogni momento. L'intuizione è stata molto vantaggiosa per me in quanto le strutture della teoria dei giochi iniziano ad avere un impatto minore a causa dei punti decisionali sempre più unici. Questo è il motivo per cui i solver tendono a offrire consigli molto migliori nei punti decisionali comuni (pre-flop e flop) e offrono "idee" più utili al turn e al river.

Per me questo è dovuto al fatto che al river alla fine ti troverai di fronte a un'altra persona che sta bluffando o puntando per valore, e i desideri che hanno sull'esito di quella mano non sono sempre banali da nascondere.

Come mi piace dire spesso, 'Se fosse facile, lo farebbero tutti'.

Andrea Borea

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"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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