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Lex Veldhuis: "onestà con te stesso chiave per il successo" 69447

La longevità rispetto alla quale PokerStars (poker), prima come Live Ambassador, e poi come giocatore professionista online, basterebbe per far capire quanto sia stata notevole la sua impronta nel mondo del poker moderno.

Se poi ci rifacciamo ai numeri sfornati dai suoi articoli scritti per i portali di strategia, allora capiremo facilmente di quale tipo di talento stiamo parlando.

L'intervista a Lex Veldhuis 6t6725

Lex Veldhuis ha rilasciato una lunga intervista pubblicata da Poker.org e curata da Mo Afdhal, nella quale, come sempre, l'olandese volante del poker internazionale, ha messo in evidenza i suoi soliti ragionamenti mai banali e intrisi di significati tra i più disparati e meritevoli di lettura.

Lex Veldhuis

Nella prima parte dell'intervista, Veldhuis mette sul tappeto il tipo di preparazione che decide di impostare per una Series o un'importante sessione di cash game online, facendo riferimento alla fretta come cattiva consigliera, additata come "la ricetta del disastro".

Pianificazione sì, dunque, ma senza che essa annoveri troppi ingredienti, per poi dover tenere fede ad un programma che metta troppa pressione. Schedule leggero, dunque, ben oculato e, se rimane tempo per integrarlo, lo si farà al momento opportuno.

Road to Campione

"Quando ho iniziato a giocare, il consiglio generale per la gestione del bankroll era che dovevi avere 10 buy-in o qualcosa del genere. Eravamo là fuori a distruggere quattro, cinque, sei tavoli al $5/$10 con un bankroll di soli $10.000. E questo era considerato normale, ma ovviamente porta a enormi oscillazioni e tilt massicci perché potresti letteralmente perdere metà del tuo bankroll in due ore", racconta Veldhuis in relazione ai consigli ricevuti a inizio carriera.

"Voglio dire, una mano e il 10% del tuo bankroll è andato. Era molto brutto, ma era il modo di fare le cose. Non c'era molta conoscenza a riguardo e, sfortunatamente, ho deciso di non usare nemmeno il mio cervello!"

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Lex Veldhuis -Courtesy Pokernews-

La mano che non dimenticherò mai 281668

"La mia mano più memorabile è stata quella che ho giocato contro Doyle Brunson su High Stakes Poker, chiamandolo con una under pair per un piatto da $200k. Sono molto orgoglioso di quel momento, per la hero call e per aver capito come la leggenda che è Doyle, avesse una mano come quella. È stato sicuramente un bel momento per me".

"Il primo consiglio che mi sentirei di dare a un giocatore di poker, sarebbe quello di essere onesto e curioso. Penso che esistano molte persone che hanno appena iniziato, e che dopo qualche vittoria pensano di aver capito tutto e che l'unica differenza tra loro e la vetta sia solo giocare a buy in più elevati.

"Ma se guardi alcuni dei migliori giocatori del mondo, sono ancora curiosi quando vedono qualcosa che non hanno mai visto prima. Dovrebbero rappresentare la "Cassazione" in termini di ciò che è buono e cattivo per quanto sappiamo finora nel poker, ma anche loro sono curiosi. Poi vedi persone che giocano puntate più basse e dicono immediatamente "È brutto, è terribile" o "Sto solo runnando male", invece di "Devo lavorare su questo".

"È qui che entra in gioco anche l'onestà: onestà con te stesso su dove ti trovi; onestà con te stesso riguardo agli errori che stai commettendo; onestà con te stesso sul processo. È molto importante".

Andrea Borea

Andrea Borea 6rp62

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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